I NODI DEL SANPAOLO

La sensazione e' che tra Torino (sede del Sanpaolo) e Siena (sede del Monte Paschi) la distanza sia ancora grossa, molto grossa. Mussari abilmente si tiene aperte tutte le porte, ma l'ipotesi che si possa arrivare in un prossimo futuro ad una possibile aggregazione toscano-piemontese appare ancora, come si dice, un po' "tirata per i capelli". Il Sanpaolo d'altronde non e' che può decidere tutto in autonomia. Eventualmente bisogna parlarne con i soci del Santander e, stando almeno ai rumors in circolazione sul mercato, gli spagnoli non impazzirebbero per l'eventuale ipotesi Mps. A Torino poi va ricordato che ci sono al lavoro gli uomini di Citigroup a cui è stato affidato una specie di mandato esplorativo nell'intrigato scenario del Risiko bancario.

IL PIANO SENESE... PIACE

Come previsto è arrivato il nuovo piano industriale del Monte Paschi [ne avevamo parlato ieri]. E al mercato azionario piace, come dimostra l'andamento in rialzo del titolo. Certo, è un buon piano e soprattutto la banca fa capire di voler continuare a ballare da sola: un cocktail che finisce per risultare decisamente interessante anche per la solita speculazione borsistica.

IL PIANO SENESE

Sarà presentato domani a Milano l'attesissimo nuovo piano industriale del Monte Paschi di Siena. A illustrarlo saranno il presidente Giuseppe Mussari e il direttore generale Antonio Vigni. Nessun "rumor" sui contenuti è filtrato da Siena e di conseguenza i mercati restano col fiato abbastanza sospeso. Negli ultimi mesi come noto l'Mps è stato al centro di tante indiscrezioni e ipotesi su possibili fusioni, più o meno credibili (si sono tirati in ballo soprattutto i nomi di San Paolo e Capitalia). Nel solito gioco speculativo del Risiko, il Monte è diventato preda. Ora bisognerà quindi bene analizzare le linee del piano. Soprattutto il suo grado di forza e determinazione: più risulterà alto e più evidentemente sarà da considerarsi elevata la voglia dei senesi di giocare ancora in un ruolo molto proattivo.

MATASSA CAPITALIA

Negli ultimi giorni i rumors "milanesi" si sono di nuovo improvvisamente infiammati, ma prontamente Guzzetti ha provveduto a buttare acqua sul fuoco. Capitalia resta il grande oggetto dei desideri, ma la sensazione è che la matassa possa essere ancora molto ingarbugliata. La partita non è facile.

LOMBARDI A TORTONA

La Banca Lombarda si prende l'intero capitale della Cassa di Risparmio di Tortona, di cui gia' aveva in portafoglio un buon 75%, il 60% di questo tramite la controllata Regionale Europea. A vendere le quote che mancavano la fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la fondazine Cassa di Risparmio di Tortona.

BANCHE E BORSA

Settimana scorsa nel pieno delle vendite sul mercato di Borsa qui lo dicevamo: tornerà il Risiko e tornerà la speculazione sui bancari. Ci sembra già di vedere chiaramente primi segni di questo.

PRESIDENZA ABI

Ora per Faissola e' ormai tutta discesa. L'obiettivo e' centrato. Non ce la ha fatta Mazzotta.

MILANO-ROMA

Il gran ritorno in scena a Roma di capitan Geronzi pare davvero aver complicato i giochi per il team milanese Bazoli-Passera. La strada verso Sud sembra sempre più in salita e irta di ostacoli.

SAN PAOLO, ORIZZONTE LARGO

Pietro Modiano conferma le ultime indiscrezioni: il San Paolo Imi ha effettivamente incaricato Citigroup di studiare tutte le possibili alleanze per il gruppo bancario piemontese. "Un mandato a 360 gradi senza pregiudiziali tra operazioni in Italia o all'estero": cosi' ha spiegato lo stesso Modiano. Orizzonte largo pertanto per il San Paolo. Tutto è possibile, non c'è solo la pista finora ipotizzata!

BANCHE & GIORNALI

Banca Intesa e' disposta a salire nel capitale di Rcs fino alla soglia del 5%, sempre naturalmente che il Patto di sindacato sia d'accordo. Questa in sintesi la posizione di Corrado Passera. Si ricorda che proprio in Rcs c'è l'1% dei Romiti da sistemare.

POPOLARE EMILIA

Informazione di servizio per gli azionisti della Banca Popolare dell'emilia Romagna: saranno assegnati il prossimo 26 giugno i titoli relativi al deciso aumento di capitale gratuito.

NEVERENDING RISIKO

Il tema delle concentrazioni bancarie (quindi del Risiko) resta di "scottante attualita'". Parola di Cesare Geronzi. Anche in questo caso [dare un occhio subito al precedente post qui sotto] discorso puramente "teorico" oppure...

PENSIERO LATERALE...

Ecco alcune esternazioni sul tema Opa e management di aziende al centro di Opa. "L'ostilita' del management non deve essere preclusiva per la volonta' degli azionisti, certo i manager oggetto di una Opa devono essere sentiti dai soci". E ancora: "C'e' sempre stata la possibilita' di Opa ostili in Italia ma alla fine devono essere sempre gli azionisti ad accettare le proposte. Non mi entusiasma che manager e amministratori possano definire ostili operazioni e bloccarle". Chi ha detto tutto questo? E' stato l'a.d. di Banca Intesa, Corrado Passera, oggi ad un convegno a Milano. Ha spiegato che si trattava di discorso assolutamente "teorico", pertanto non riferito e non riferibile ad alcun caso concreto. Ma chissa' come mai il pensiero di molti e' subito corso a Capitalia e all'intrepido Arpe...

ARROCCO

Un'isola felice o piuttosto un arroccato fortino sempre più fuori da questi tempi moderni bancari fatti di Risiko crossborder e di dimensioni su scala continentale? Parliamo delle nostrane banche popolari. Che resistono nel loro mondo, peraltro caratterizzato da indiscutibili e significativi elementi positivi, solo grazie ad un sistema di regole che non potrà durare in eterno. Questo è il punto. La pressione da Bruxelles e dai palazzi comunitari è destinata a crescere. Prima o poi le cose cambieranno. E che sia prima o poi non molto cambia. Il fatto e' che gli uomini delle popolari devono accettare e interiorizzare che cosi' non si potrà andare avanti per sempre. L'enclave popolare sarà aperta. E allora bisogna avere tutti la forza di iniziare subito già a pensare oltre il campanile. Occorre essere propositivi più che barricaderi. Idee come quelle della Superpopolare possono far storcere il naso a qualcuno ma sono meglio del niente e della continua forza inerziale....

PROFUMO NON E' "EMIGRATO"

"Per Unicredit l'Italia e' un mercato importante. Facendo un mestiere distributivo se gli altri si aggregano dobbiamo capire se veniamo schiacciati". Parole di Profumo. Pure queste: "Ragioniamo in un'ottica industriale. Se qualcosa si muove in Italia dobbiamo capire cosa succede per noi". E ancora: "Tutti hanno detto che siccome siamo andati in Europa non eravamo piu' interessati all'Italia, ma per noi l'Italia, cosi' come la Germania e l'Austria, sono mercati importanti nei quali dobbiamo rimanere". E a questo punto il senso è lampante: Unicredit in Italia vuole continuare a giocare un ruolo forte. Lo tengano in giusto conto gli altri...

I SOCI FRANCESI...

"Il rapporto non e' mai stato migliore": cosi' l'amministratore delegato della Banca Intesa, Corrado Passera, ha risposto oggi a Milano a chi gli ha chiesto com'è in questo momento la relazione tra il suo gruppo e il potente socio transalpino Credit Agricole. Glielo chiedono perchè in effetti qualche "rumorino" nei mesi scorsi è circolato, su possibili incomprensioni italo-francesi...

TITOLI BANCARI, DON'T PANIC!

Borsa italiana in forte rosso (insieme praticamente a tutte quelle mondiali) e di conseguenza giù anche i titoli bancari. Prima (solo due mesi fa) bastava un niente per accendere la speculazione da Risiko, ora di colpo pare che a piazza Affari del Risiko non interessi piu' a nessuno. Esagerazioni. Si', proprio esagerazioni, in un senso e nell'altro. E sbagliate in entrambi i sensi. Comunque, ora che fare? Se lo chiedono tutti. A nostro avviso rassegnarsi al panic selling, seguendo cosi' l'onda emotiva, sarebbe un grave errore. Molti titoli bancari sgonfiandosi stanno arrivando a valori potenzialmente molto interessanti. Sentendo un po' in giro le sensazioni tra i professionals, questo Orso pare ancora sostanzialmente "di passaggio". Per cui, seguire l'andazzo con freddezza. Passato il peggio i minimi relativi dei bancari in questa fase di storno potrebbero diventare dei buoni "punti di entrata". E' una fase questa per l'appunto. Tornerà il toro. E pure il Risiko!

UNICREDIT DI GERMANIA

La Hvb, controllata teutonica di Unicredit, starebbe pensando di lanciare una banca specializzata in credito al consumo già entro la fine di quest'anno. Questo almeno sostiene il giornale tedesco Handelsblatt, che cita non meglio precisate "fonti finanziarie". Per ora dal quartier generale Hvb è arrivato solo un no-comment.

PLUSVALENZA PER INTESA

La Banca Intesa ha esercitato l'option per la vendita agli olandesi di Abn Amro (quelli di Antonveneta) del 3,86% di Banco Abn Amro Real. Il valore dell'operazione è di circa 220 milioni di euro (cash) con relativa plusvalenza di circa 35 milioni (che sarà contabilizzata nel secondo semestre). Banca Intesa aveva acquistato l'11,58% di Banco Abn Amro Real nel 2003 e parte della quota era già stata ceduta nel 2005. Quello che ancora resta in carico potrà essere venduto nel 2007.

OBIETTIVO 3%

La Bce di Trichet ha dunque preferito non esagerare troppo: ha alzato come previsto i tassi, ma si è contenuta con un +0,25%. Il costo del denaro ora è al 2,75%. Ma di certo tutto non finisce qui. Non è da escludere infatti che, già prima delle vacanze estive, tra un mesetto, la banca centrale dia un'altra aggiustata ai tassi. In sostanza, l'obiettivo a questo punto a breve termine è quello di un costo base al 3%.

IL RISIKO SECONDO FITCH

Interessante vedere come alla Fitch vedono i possibili sviluppi del Risiko bancario tricolore. Matthew Taylor, analista responsabile per il comparto creditizio italiano della agenzia di rating, vede ancora sostanzialmente "intoccabile" il comparto delle Popolari (dove in ogni caso un possibile ruolo aggregante potrebbero averlo Bpm, Bpu e Popolare di Verona e Novara) e vede in un ruolo protagonista il Sanpaolo Imi, la Banca Intesa e l'Unicredit. Capitalia e Monte Paschi? "In quarta e quinta posizione" nella hit di Taylor. Che dice: "Se dovessi scommettere, credo che sara' Capitalia la prima a trovare un partner". E anche Fitch pensa che con Mario Draghi al timone di Banca d'Italia per le banche estere è più facile l'ingresso nel nostro Paese.

NUOVA NOMINA A INTRA

Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Intra ha nominato direttore generale, per la precisione "direttore generale pro tempore con decorrenza immediata" Giuseppe Grassano. La conferma è già arrivata in una nota dell'istituto piemontese. Il consiglio ha anche preso atto delle dimissioni di Paola Balzarini dalla carica di consigliere e segretario del Cda e ha cooptato Francesco Ciaccia.

"PARMABANK"

Processo a Tanzi, si torna a parlare del Parmacrack. Le responsabilità dell'ex patron di Collecchio sono ovviamente evidenti, ma ora sarebbe pure giusto che i risparmiatori iniziassero, davvero, a riflettere su questo punto: a loro i bond Parmalat chi li ha venduti, gli uomini di Tanzi o le banche?

EFFETTO DRAGHI

Il governatore di Bankitalia vuole dare mano libera ai banchieri nostrani in quanto a aggregazioni. Concretamente, ad esempio, vuole eliminare le norme sulle comunicazioni obbligatorie sulle variazioni delle quote azionarie. In sostanza, si va (come era prevedibile) verso una nuova stagione all'insegna del Risiko bancario (e la speculazione di Borsa torna a leccarsi i baffi!). Tenetevi forte, si "ballerà" parecchio. Ci sono già le prime prese di posizione da parte di alcuni banchieri. Sul Messaggero Profumo dice di sperare che Generali possa seguire l'esempio Unicredit, facendo dunque grosse acquisizioni. Sì, bella idea, ma, per noti problemi di governance, davvero di difficile realizzazione. Sul fronte Bpm da registrare l'entusiasmo di Mazzotta (uno dei candidati alla presidenza Abi), che al Corriere della Sera ha dichiarato: "I banchieri sono pronti al liberi tutti del governatore della Banca d'Italia Draghi. Non abbiamo più scuse, non possiamo più vestire alla marinara. Siamo adulti". Già, entusiasmo. Mazzotta coltiva da tempo l'idea, ambiziosa e legittima, della cosiddetta "Superpopolare" e con Draghi evidentemente crescono le possibilità che la cosa possa riuscire a trovare concretizzazione.