28 febbraio 2006

Banche e blog

Il fenomeno dei blog sta cominciando effettivamente ad entrare anche nel mondo delle banche, un mondo storicamente "ingessato" che adesso ha invece giustamente capito che deve rinnovarsi profondamente anche sotto il profilo della comunicazione per adeguarsi ad un mercato molto cambiato. Insomma anche in banca si comprende che lo stile "serioso" non paga piu' e che occorre rinfrescare immagine e linguaggi. Siamo ancora agli inizi di una rivoluzione che noi crediamo che si giocherà soprattutto online. In tutto questo lo strumento del blog ha un grosso potenziale. E molti segnali stanno dimostrando che il settore comincia davvero ad accorgersene. Un esempio illustre è il blog della Banca Mondiale. Esatto, la celebre Word Bank ne ha già uno, a questo indirizzo: http://psdblog.worldbank.org/psdblog.Un bel segnale appunto!

27 febbraio 2006

Reciprocità

Fa molto discutere la mossa del governo francese contro il piano di espansione dell'Enel in direzione Suez-Electrabel. Il gruppo italiano si è trovato davanti, a sorpresa, un pesante "catenaccio nazionalista". Cosa centra tutto questo con il sistema creditizio? E' evidente: da noi per un catenaccio simile nel mercato bancario il governatore Fazio ha perso il suo posto alla Banca d'Italia tra mille polemiche, mentre in terra transalpina la difesa dell'interesse nazionale nel settore energetico è come se valesse una medaglia al merito. I francesi sono superliberisti all'estero, quando ad esempio Bnp Paribas deve annettere la romana Bnl, ma diventano immediatamente e inesorabilmente superprotezionisti quando in gioco, a rischio d'Opa, ci sono i colossi di casa loro. Su questo in Italia bisognerebbe cominciare a riflettere in modo serio. Non si può in modo molto naif correre incontro all'integrazione continentale senza alcuna riserva e polverizzando di colpo l'idea dell'interesse nazionale quando altri invece vedono di fatto l'Europa in modo strumentale e economicamente opportunista. Una giusta reciprocità deve esistere, anche e specialmente per quanto riguarda lo strategico mondo delle banche. Il nostro sistema creditizio non può trasformarsi in un terreno di caccia per grossi gruppi di nazioni estere dove la concentrazione ha già portato a dimensioni medie molto più pesanti, come appunto in Francia o in Spagna, se poi le stesse regole e le stesse opportunità non valgono nella pratica pure per le aziende italiane, di qualsiasi comparto. Pretendere questo non vuol dire essere "vetero-nazionalisti" ma semplicemente realisticamente responsabili.

24 febbraio 2006

Capitalia, avanti tutta


Sembra quasi una rivincita sul mercato per Cesare Geronzi dopo i noti guai giudiziari degli ultimi giorni (ovvero la temporanea interdizione dagli incarichi disposta dai magistrati). Ci riferiamo ai dati di bilancio presentati oggi da Capitalia: sono risultati migliori delle attese degli analisti, con la Borsa che di conseguenza ha subito premiato il titolo. L'utile netto 2005 è triplicato rispetto al 2004, arrivando a 1,028 miliardi di euro. Ricavi a 5,172 miliardi, ovvero +6%. Il risultato lordo di gestione e' passato a quota 1,9 miliardi (+14,9%). Insomma, bene, anzi benissimo. Con i risultati del 2005 già approvati dal consiglio di amministrazione, il gruppo ha superato i target previsti per l'anno scorso dal piano industriale 2005-2007.

23 febbraio 2006

BANCA ITALEASE SI ALLARGA
Accordo fatto: la Banca Popolare Italiana cederà alla Banca Italease il 99,74% di Bipielle Leasing in capo a Bipielle Investimenti. L'operazione vale circa 51 milioni di euro (in contanti). Una nota congiunta ha ufficializzato il tutto. L'intesa prevede pure che per tre anni Bpi e Reti Bancarie, attraverso le rispettive reti distributive, segnalerano in esclusiva sul territorio nazionale operazioni di leasing in favore di Banca Italease. Se si guarda la performance messa a segno in Borsa dal collocamento avvenuto lo scorso anno, bisogna dire che Italease viaggia davvero con il vento in poppa!

22 febbraio 2006

CHIARIMENTO DA SPOLETO
La Banca Popolare di Spoleto, il cui titolo nei giorni scorsi è schizzato sull'onda di rumors da Risiko bancario (si è parlato di una possibile mossa dell'Mps), fa sapere di non essere a conoscenza di "straordinarie o articolari motivazioni alla base delle variazioni di Borsa, ne' di essere a conoscenza di contatti con chicchessia in relazione ad una possibile diversa articolazione degli assetti proprietari". Da ricordare che una smentita era già arrivata qualche giorno fa dal Monte Paschi.
CASO GERONZI
Dovrebbe tenersi oggi in Capitalia un Consiglio di amministrazione (in agenda era per domani, per i dati di bilancio), per prendere atto della situazione determinatasi dopo la decisione del tribunale di Parma di interdire temporaneamente dagli incarichi Cesare Geronzi: cosi' si dice in questo momento. Dal Cda dovrebbe arrivare manifestazione di solidarieta' al presidente.

21 febbraio 2006

LA PARTICOLARITA' TRENTINA

Il mercato bancario del Trentino continua a mantenere una sua evidente specificità. Nella regione sono oltre 98mila i clienti delle locali Casse Rurali. In pratica, si tratta di tre trentini su quattro. Una percentuale davvero molto alta. Il dato e' stato comunicato oggi dai vertici della stessa Cooperazione di Credito trentina, che hanno illustrato i risultati dell'esercizio 2005. In Trentino insomma i grandi gruppi creditizi nazionali ancora non sfondano. Nel corso dell'anno scorso la raccolta complessiva delle Casse Rurali trentine ha superato i 13,3 miliardi di euro e i prestiti gli 8,7 miliardi. Numeri importanti, che sono ancora in trend positivo. Le "piccole" Casse vincono ancora.
PIAZZETTA CUCCIA
Oggi grande attenzione su Mediobanca dopo che i giornali hanno scritto che il finanziere Zaleski avrebbe in questo periodo comprato titoli delle Generali fino a quasi il 2% del capitale.

20 febbraio 2006

ASSOGESTIONI WEB
L'indirizzo internet è questo: www.investireperilfuturo.it. Il nome è "Investire per il futuro". Si tratta del nuovo sito web firmato dall'Assogestioni.
SPOLETO, NESSUNA OPA MPS
"E' destituita di ogni fondamento" la notizia della possibilita' che la Banca Monte dei Paschi di Siena lanci una offerta pubblica di acquisto sulla Banca Popolare di Spoleto: lo fa sapere lo stesso gruppo Mps con una sua nota odierna sull'argomento. Quindi a Spoleto niente Opa in arrivo da Siena.
ANCORA "RUMORS" SU INTESA
Il gruppo Credit Agricole, che con quasi il 18% e' primo azionista di Banca Intesa, starebbe valutando la possibilita' di una integrazione tra l'istituto di Bazoli e un'altra banca italiana. A sostenerlo oggi è il giornale francese Les Echos, che in questo senso cita non meglio precisate fonti della società. Quindi nuove voci su Banca Intesa, al centro dei rumors in questo periodo. Per ora il Credit Agricole ha scelto la linea del no comment.

17 febbraio 2006

INTRA FA CHIAREZZA

Venerdì scorso il presidente della Banca Popolare di Intra, Cesare Ponti, e il vicepresidente, Ernesto Paolillo, hanno incontrato congiuntamente presso la sede milanese dell'istituto il presidente della Popolare di Vicenza, Gianni Zonin. Lo conferma una nota della banca piemontese (al centro di molti "rumors" in questo periodo) che comunque precisa: "L'incontro ha seguito le stesse procedure adottate per le riunioni che si sono svolte con i vertici degli altri istituti interessati al progetto di integrazione con la Banca Popolare di Intra". Ricordiamo che a Intra sono alla ricerca di un partner nel settore creditizio, un partner che garantisca il più possibile il mantenimento dell'autonomia della Popolare.

16 febbraio 2006

IPOTESI INTESA-MPS, ENNESIMA SMENTITA
L'ipotesi, tanto sostenuta dai cosiddetti "rumors", della possibile aggregazione tra Intesa e Mps continua a tenere banco, ma intanto va detto - e andrebbe pure tenuto in considerazione - che continuano ad arrivare le smentite. Oggi ad esempio a margine di un convegno è toccato al presidente della fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, dire questo: "Non c'e' niente. Noi non abbiamo trattato con nessuno". Riferendosi ad una sua intervista di qualche tempo fa, Guzzetti ha ancora una volta voluto chiarire la situazione, dicendo: "Ho solo dato una indicazione sulla polemica che vedeva le fondazioni come la causa dell'ingessatura, della zona grigia del sistema bancario italiano. Le fondazioni possono dire questo se ci sono buoni progetti, ritenendo che bisogna ulteriormente rafforzare il sistema bancario e finanziario italiano, le fondazioni sono pronte a fare la loro parte. Non ho parlato di Mps, Capitalia, San Paolo Imi e neppure della cassa di risparmio di vattelapesca".
BPU, FRANCESCO IORIO NON SE NE VA
Il gruppo Banche Popolari Unite in merito alle indiscrezioni di stampa che hanno ipotizzato la possibile uscita del vicedirettore generale e direttore commerciale Francesco Iorio (per andare alla Banca Popolare Italiana Bpi) fa sapere "che non c'e' stato alcun contatto con il gruppo bancario lodigiano e che le notizie riportate sono prive di ogni fondamento". Dunque attenzione perchè sembra proprio che quella circolata sia una "bufala". Francesco Iorio resta in Bpu.

15 febbraio 2006

A PROPOSITO DEL SISTEMA ESATTORIALE
La Fabi, Federazione autonoma dei bancari italiani, dice di seguire con preoccupazione e interesse la fase di passaggio dal privato al pubblico del sistema della riscossione. Il segretario nazionale dell'organizzazione, Giacomo Melfi, così dichiara: "La complessa procedura con cui entro il 1 ottobre 2006 si vuol far passare il sistema della riscossione in mano pubblica ci appare allo stato piuttosto lenta, farraginosa e priva della necessaria trasparenza ove venga designato solamente un advisor per la valutazione delle aziende concessionarie. Allo stato riteniamo molto aleatorio che venga rispettato il termine del 1 ottobre 2006 in considerazione anche del fatto di una sistemazione contrattuale di tutti i lavoratori che vorremmo soggetti partecipi del loro destino".
PARIBAS NEL MATCH FIORENTINO
Anche dopo che l'acquisizione della Bnl sarà portata a termine (tutto dovrebbe chiudersi entro la fine di giugno), Bnp Paribas continuerà a mantenere la sua quota del 7% nel capitale della Cassa di Risparmio di Firenze. Lo ha confermato Jean Clamon, uno dei vice-dg del gruppo transalpino. Il manager ha parlato di pieno sostegno a Carifirenze e alla sua fondazione. Si tratta di una "esternazione" che probabilmente non sarà per nulla presa bene a Torino, nel quartier generale del Sanpaolo Imi. Intanto Bnp Paribas conferma pure di voler lasciare al suo posto Abete, al quale sarà probabilmente affiancato un amministratore delegato francese.

14 febbraio 2006

RISIKO INTESA, PARLA PASSERA

"Il nostro piano di impresa non e' basato sulle acquisizioni, ma valuteremo tutte le possibilita' per accelerare la nostra crescita": cosi' ha dichiarato oggi Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa. E sulle indiscrezioni che stanno tenendo banco in questi giorni sulle testate finanziarie? Passera ha risposto: "Non c'e' nulla da commentare delle ipotesi apparse sui giornali". Ovviamente tutti continuano a cercare di capire se ci può essere qualche fondamento nei "rumors" che ipotizzano la possibile aggregazione Intesa-Mps. Va detto che in questi giorni anche Bazoli ha smentito questa eventualità.

13 febbraio 2006

INTRA, LA POSIZIONE DELLA FABI
A proposito della situazione della Banca Popolare di Intra, la Fabi, Federazione autonoma bancari italiana, dice che adesso "possono essere assunti indirizzi e decisioni che condizioneranno il futuro della banca, del suo personale, degli interessi dei clienti - famiglie e attività economiche - e quindi dello stesso territorio. Non deve avvenire che queste decisioni disattendano le indicazioni di percorso verso un futuro sicuro e di rilancio per la banca, che le istituzioni locali e il sindacato hanno con tutta chiarezza evidenziato in piena sintonia". La Fabi sottolinea che "le rappresentanze sindacali del personale sono qui a testimoniare pieno sostegno a quei consiglieri di amministrazione che si batteranno per poter realizzare un futuro condiviso della Banca Popolare di Intra".
MPS-INTESA? SINDACATI CONTRO
I sindacati ribadiscono il loro no ad un eventuale progetto di aggregazione tra il Monte Paschi e la Banca Intesa. Una ipotesi di cui tanto si parla in questo periodo non in relazione a notizie certe in questo senso - che non esistono - ma solo per "rumors" insistenti. Insomma, giusto per essere chiari, ufficialmente non c'è nulla però le "indiscrezioni" continuano a rimbalzare su media. Comunque, volendo essere evidentemente molto chiari, i sindacati bocciano nuovamente proprio questa ipotesi. Fiba, Fisac e Uilca di Siena in una nota congiunta esprimono "la più netta e convinta contrarietà". E a proposito dei rumors girati parlano del "classico gioco della stampa specializzata che ora appare una pericolosa possibilità".
IL SANPAOLO PER I COSTRUTTORI
Il Sanpaolo in collaborazione con la Eurofidi ha ampliato la sua offerta dedicata alle imprese edili, affiancando allo speciale mutuo per costruttori alcuni servizi in relazione alle esigenze dettate dall'entrata in vigore del decreto che tutela i diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili ancora da costruire. La nuova normativa impone una serie di ulteriori obblighi per i costruttori, come quello di rilasciare al compratore una fideiussione di importo pari all'anticipo corrisposto o come quello di stipulare una polizza assicurativa sempre in favore dell'acquirente. Il Sanpaolo quindi cerca di aiutare i costruttori in tutto questo con servizi ad hoc.

10 febbraio 2006

BANCA INTESA
PUNTA AL CENTRO...


La Banca Intesa prevede di aprire 50 nuove filiali entro la fine dell'anno, che dovrebbero essere in prevalenza nell'area dell'Italia centrale. Lo ha confermato Massimo Arrighetti, responsabile della divisione rete del gruppo, mentre era alla presentazione del nuovo accordo Intesa-eBay per favorire lo sviluppo dell'e-commerce professionale. I nuovi sportelli saranno realizzati completamente ex novo. L'istituto sta anche continuando a portare avanti il rinnovamento dell'intero parco filiali (700 sedi sono già state toccate da interventi in questo senso, si proseguirà con le altre circa 1100).

09 febbraio 2006

PASSERA MARCIA SULL'UCRAINA
Non solo l'Unicredit di Alessandro Profumo si espande all'estero. Anche la Banca Intesa ha ambizioni espansionistiche. Il gruppo guidato da Corrado Passera ha avviato ora trattative (in esclusiva) con l'azionista di riferimento dell'istituto ucraino Ukrsotsbank mirate all'acquisto di una quota di controllo della banca, che è la quarta del Paese. La conferma della cosa è contenuta in una nota della stessa Intesa.
RISIKO ALLA FIORENTINA
Resta in fermento il cosiddetto risiko bancario. La "febbre" scatenata dall'effetto-Paribas non si placa. Oggi sui mercati finanziari l'attenzione sembra andare tutta in direzione della Cassa di Risparmio di Firenze (e l'andamento borsistico ne è la riprova). Questo il parere di un "operatore" citato in un take dell'Ansa: "E' l'onda lunga del risiko bancario. L'interesse del Sanpaolo, che detiene circa il 19% della banca, potrebbe essere una delle ragioni che fa volare il titolo". Si parla quindi del Sanpaolo. Che, a sua volta, avendo gli spagnoli del Banco Santander nel capitale, è anch'esso potenziale preda.

08 febbraio 2006

I FRANCESI AL COLPO FINALE
Nella "nuova Bnl", quella targata Paribas, il presidente sarà forse ancora italiano (ricordiamo che da oltralpe si sono già espressi in questo senso, facendo contento Abete), ma, stando almeno a quello che si dice oggi, l'amministratore delegato avrà probabilmente passaporto francese. In questi giorni a Parigi dovrebbe esserci il nuovo consiglio di amministrazione per dare il via libera definitivo all'Opa romana. Paribas davvero non vuole perdere tempo. Tutta la manovra sulla Bnl potrebbe essere così completata entro il prossimo mese di giugno.

07 febbraio 2006

BNL-PARIBAS, PERFETTA SINFONIA...
Bisogna riconoscerlo: la mossa di Paribas su Bnl è stata condotta magistralmente, senza che nulla trapelasse. Si è garantito così l'effetto-sorpresa, con un blitz che non è stato preceduto dai soliti "rumors". Insomma, bravi davvero questi francesi. Hanno curato tutto nel dettaglio e sono stati attentissimi a non scoprire i loro movimenti. In questo senso adesso cominciano a venire fuori alcuni curiosi dettagli. Stando ad alcune ricostruzioni in arrivo da oltralpe (vedi Les Echos), sembra che addirittura nei contatti funzionali alla preparazione dell'operazione (partiti, così si dice, attorno allo scorso 10 gennaio) si sarebbe stabilito di usare nomi in codice: Bnp Paribas sarebbe diventata così "Beethoven", mentre Unipol sarebbe stata identificata come "Schubert" e Bnl come "Mozart". Così, nella massima riservatezza, Beethoven si è preparato a comprare Mozart da Schubert...
BANCHE IN FERMENTO
Dopo l'operazione Paribas-Bnl-Unipol il settore bancario italiano è tutto un fermento. Si scommette sui prossimi "colpi" che i gruppi esteri potrebbero presto mettere a segno nel nostro Paese, imitando appunto Bnp Paribas. E forse in questo senso un poco pure si esagera. Nell'era post-Fazio le conquiste ci saranno - come anche in questo sito si è a suo tempo previsto - ma non avverranno tutte di colpo, in una sorta di offensiva globale - come ora qualcuno sembra pensare (come al solito da noi si tende ad esagerare, in un senso e nell'altro). Comunque, è chiaro che una nuova fase è iniziata, come appunto pure noi sostenevamo qualche mese fa (esprimendo qualche scetticismo su come è stata condotta la cacciata di Fazio). Progressivamente, diverse banche estere arriveranno, cercando di fare un buono shopping. In questo quadro, ci sono da registrare oggi alcuni fatti. Come la posizione in merito del Monte Paschi di Siena, che fa chiaramente capire di voler avere un ruolo attivo nel Risiko bancario. "Credo debba e voglia prendere parte al consolidamento del mercato domestico, che e' una tappa obbligata": così ha detto il presidente Pierluigi Fabrizi a proposito proprio del suo gruppo. Aggiungendo: "Mps valutera' le diverse opzioni quando sara' il momento, tenendo conto di alcune priorita' tra le quali la salvaguardia dell'indipendenza strategica e del sistema valori della banca che e' l'attaccamento al territorio".

06 febbraio 2006

QUESTIONE DI TARGET
A guardare l'andamento odierno delle azioni bancarie in Borsa (sostanzialmente salgono tutte e pure di parecchio), è evidente che, dopo la presa di Bnl da parte di Paribas, il mercato finanziario vede ormai molti dei nostri istituti potenzialmente nel mirino di scalate estere. Ma quali sono effettivamente gli istituti italiani che più rischiano di essere "mangiati"? Uno studio della banca d'affari Morgan Stanley indica, chiarendo peraltro che si tratta di "esercizio puramente teorico", cinque possibili "target": Capitalia, Mediobanca, Carifirenze, Credem e Banca Lombarda. Nel documento gli analisti scrivono: "La pressione sulle banche italiane sta crescendo rapidamente e gli attori nazionali avranno bisogno di accelerare il processo di consolidamento interno ora che l'ombrello della Banca d'Italia non esiste più".
IL PUNTO DI VISTA DI ABETE

In casa Bnl forse si è ben capito perchè il presidente Abete a suo tempo ha alzato barricate contro la Unipol mentre adesso si mostra molto conciliante nei confronti del Bnp Paribas: i bolognesi molto probabilmente lo avrebbero messo fuori, mentre i francesi hanno prontamente fatto sapere di volergli lasciare la carica di presidente...

04 febbraio 2006

GRUPPO ANTONVENETA
Giorgio Cirla, amministratore delegato di Interbanca, la banca d'affari dell'Antonveneta, se ne andra' il prossimo aprile.
UNIPOL-BNL-PARIBAS
Caspita, bisogna riconoscere che quelli di Unipol (con il valido supporto dell'avvocato Guido Rossi) hanno saputo mettere a segno davvero un gran colpo: sono usciti dal vicolo cieco in cui erano finiti, si portano a casa dei bei soldi, incassano l'accordo per Bnl Vita e si legano ad un colosso come Bnp Paribas. Gran colpo, appunto. Senza contare che sono riusciti cosi' a non darla vinta ai nemici spagnoli del Banco di Bilbao. Per quanto riguarda Via Veneto, quando ieri sera a sorpresa è stata annunciata l'intesa Unipol-Paribas, tutti forse abbiamo pensato ad una manovra "ostile" rispetto alla Bnl. Invece, con il passare delle ore, la cosa non sembra affatto poi cosi' ostile. Forse, tutto sommato, questa "wayout" puo' andar bene anche ad Abete. Vedremo gli sviluppi.

03 febbraio 2006

BUFALA
Pare proprio una bufala o al massimo una ipotesi troppo prematura quella di una possibile super fusione tra Banca Intesa e Monte Paschi. Le "voci" in questo senso sono circolate insistentemente questa settimana, "attecchendo" facilmente visto la ormai costante e forte attenzione che in Italia c'è per il cosiddetto Risiko bancario (soprattutto dopo l'uscita di Fazio...). A Siena hanno già smentito e oggi pure Corrado Passera, interrogato in merito mentre era ad un convegno promosso da Ubs, cosi' ha risposto: "Non c'e' nessun commento da fare, perche' non c'e' nulla da commentare". Insomma davvero tutta questa storia Mps-Intesa pare proprio assumere i contorni di una "boutade" di inizio anno.

02 febbraio 2006

IL PROBLEMA POLACCO DI PROFUMO
Torniamo sui problemi in terra di Polonia per l'Unicredit. Ne abbiamo già parlato, ma ora bisogna ritornare proprio su questo argomento perchè il governo polacco ha di fatto dato un nuovo ultimatum al gruppo guidato da Alessandro Profumo: rinnovata la richiesta di vendita di tutte le azioni della banca polacca Bph. E si chiede che l'Unicredit venda entro tre mesi. A Varsavia il ministero del Tesoro arriva a minacciare di annullare l'accordo di privatizzazione della Banca Pekao, che risale al 1999. Ricordiamo dove nasce il problema: l'Unicredit, nel '99 appunto, è entrato nella Banca Pekao, poi, pochi mesi fa, a seguito dell'acquisizione della tedesca Hvb si è ritrovato pure nel Bph e questa concentrazione secondo l'esecutivo polacco comprometterebbe la locale concorrenza bancaria (Pekao e Bph sono sempre state in competizione). Da qui la matassa, che, almeno per il momento, Profumo non riesce a sciogliere.

01 febbraio 2006

SANPAOLO E CARIFORLI'

Tutto lo stato maggiore del Sanpaolo Imi - Enrico Salza (presidente), Alfonso Iozzo (amministratore delegato) e Pietro Modiano (direttore generale) - era presente a Forli' alla presentazione ufficiale della operazione che porterà il gruppo creditizio piemontese (che da poco ha liquidato quasi tutta la sua partecipazione in Fiat) a controllare la locale cassa di risparmio. La fondazione della Cariforlì ha recentemente ceduto proprio al Sanpaolo un ulteriore 11% del capitale della banca e da qui i nuovi equilibri nell'azionariato. La fondazione resta poco sopra il 28%, il Sanpaolo arriva sopra il 38,25%. Nel capitale c'è pure Carifirenze, con poco più del 12%. L'accordo con il Sanpaolo in ogni caso salvaguarda il ruolo della fondazione, seppur questa sia ormai passata in situazione di minoranza. E il gruppo di Torino ha già deciso di conferire alla Cariforlì oltre trenta sportelli già attivi in territorio romagnolo.
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[www.ilbanchiere.it]



[referrers]

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