
Arriva la nuova presa di posizione della Fabi, la federazione autonoma dei bancari italiani. "Dichiariamo una forte preoccupazione in merito alla ventilata possibilità di fusione fra Capitalia e Banca Intesa. I due gruppi bancari infatti hanno appena terminato processi di ristrutturazione che hanno già portato ad un dimagrimento di circa 20.000 lavoratori. Mentre in Capitalia, grazie alle battaglie sindacali ed alla sensibilità dei vertici aziendali, sono stati concertati fuoriuscite solo su base volontaria in Banca Intesa è prevalsa la linea dura e costrittiva all'esodo di personale che ha prodotto, oltre a danni sociali, numerose vertenze legali ancora in atto. L'equilibrio tra interesse dei lavoratori e quelli delle aziende non può prescindere da un attento esame sulle ricadute sociali e professionali che ogni processo aziendale produce. Questa filosofia ha prodotto importanti risultati per Capitalia che ha decuplicato il proprio valore negli ultimi anni dando ragione alla scommessa fatta dal sindacato con la nuova dirigenza del gruppo bancario. Sarebbe oggi inaccettabile poi vedere interrotto il processo di vero cambiamento epocale che Capitalia, precursore nel settore, sta portando avanti, con particolare attenzione anche ai servizi sociali, offerti ai propri clienti. Capitalia ha inoltre dimostrato grande attenzione, in questi anni, alle problematiche del Sud del paese e il coinvolgimento della regione Sicilia nel gruppo bancario stesso, ne è la prova. Un ulteriore spostamento delle leve economiche, già troppo accentrato al Nord, rappresenterebbe un motivo di preoccupazione per il Centrosud e per quelle regioni meno fortunate del nostro Paese": questo ha dichiarato Morelli, coordinatore nazionale Fabi Capitalia.